drago

E' da poco sparito dalle sale un film che Wikipedia Italia, sia chiaro SOLO Wikipedia Italia, ha definito come il più grande flop della storia dell'umanità, dell'universo, della specie umana, etc. Si tratta del kolossal della Disney, John Carter.

Il film è tratto da una serie di racconti scritti dal burbero Burroughs, lo stesso di Tarzan per intenderci, che vedono come scenario Barsoom, ovvero sia il pianeta Marte, immaginato abitato da creature in stile fantasy. Intendiamoci, il '900 era appena iniziato e il burbero Burroughs (se leggerete uno dei suoi libri capirete perché “burbero”) cercò di realizzare un'opera scientificamente plausibile, dato che all'epoca Marte sembrava fosse solcato da misteriosi canali, opera di una specie aliena, intenta a centellinare la poca acqua presente sul pianeta.

Vado a vedere il film. Ammetto che il trailer con My body is a cage di Peter Gabriel ha sortito l'effetto calamita, per quanto mi riguarda. Finisce il film. Certo non risponde perfettamente al romanzo, ma i gusti sono cambiati e non ci trovo niente di male, e poi è difficile fare un film su una saga di svariati libri. Ma si! Mi è piaciuto. La persona che era con me invece si abbandona ad ogni tipo di critica, riassumibile in: “già visto”. Corro su internet e anche lì, orrore, tutti a urlare al “banale”, allo “scontato”, al......

FACCIAMO UN PO' DI ORDINE

La fantasia è una cosa fantastica e ognuno è libero di immaginare quello che vuole. Quello che però non tutti sanno è che la fantasia è quanto di meno creativo esista al mondo: in realtà si tratta di un gioco mentale nel quale elementi noti vengono scomposti e ricomposti. Di un'immensa produzione fantastica solo una minima quantità è veramente originale, e spesso sono cose a cui non facciamo nemmeno caso. Le mode possono essere fugaci, ma la fantasia è lenta a produrre qualcosa di veramente nuovo, il più delle volte cambia le carte in tavola, ma il mazzo è sempre lo stesso.

Tornando quindi a John Carter di Marte, è chiaro che vi è un po' di confusione, che può essere dipanata in primo luogo nominando una data: il 1912, l'anno di uscita del primo libro della saga.

Nel 1912, cioè prima di Superman (1938).
Come il primo Superman, John Carter non vola, ma può spiccare salti incredibili grazie alla minore gravità del mondo in cui si trova, rispetto a quello di provenienza (Kripto... ops volevo dire la Terra).


Nel 1912, cioè prima di Tolkien, che inizia a scrivere il signore degli anelli solo nel 1937.
Cito il sommo solo perché qualcuno ha detto che gli uomini dalla pelle verde di Marte assomigliano troppo agli orchi....Eh già! Ma allora il sommo Tolkien è un ciarlatano, un fedrigrafo, un comodino, una teiera (non mi piace scrivere parolacce, lasciate correre l'immaginazione).

Naturalmente non è così: il fatto che un autore si ispiri ad un autore precedente non toglie che possa produrre un'opera meravigliosa. Tutti possiamo immaginare qualcosa di incredibile, ma solo pochi sanno trasmettere le emozioni della propria creazione fantastica ai loro ascoltatori/lettori. Come sempre la verità è nel mezzo: dire qualcosa di originale non ti rende automaticamente un grande artista, certo sei indispensabile per coloro che sono di là da venire, ma è lunga la strada fino al capolavoro. Allo stesso modo però nessuno dimentichi che la fantasia è il frutto di una elaborazione che dura da secoli, millenni, centinaia di millenni, fin dal primo ominide che guardando una stella ha detto: “Ehi, perchè diavolo hanno attaccato il sedere delle lucciole in cielo?”.

Vi sembra esagerato? Ok, facciamo un gioco. Pensate alla parola “Drago”.
Il 90% di voi ha immaginato la grossa lucertola alata, quattro zampe o due non importa: per tutti voi il drago sputa fuoco, vola, è coperto di scaglie, e magari è pure rosso. Signori miei, per voi il drago altri non è che Smaug de Lo Hobbit di Tolkien.

Non avete mai letto Lo Hobbit? E' irrilevante, il senso comune ha assegnato alla parola drago quel significato, con quelle caratteristiche: il drago vola, il drago è un rettile, il drago sputa fuoco.

Credete che sia sempre stato così? Errore, il drago tolkeniano sicuramente risente del mito norreno di Fafnir, ma in esso vi è anche il Tarrasque francese, l'Onachus, sempre francese, e un po' di drago cinese. Chi ha dei dubbi visiti le chiese dove è rappresentato San Giorgio: se la chiesa è precedente al 1800, cioè il periodo della grande rivalsa dei miti, il drago sarà piccolo, spesso senza ali, più simile ad un diavolo, ma soprattutto senza nessun accenno al fuoco.

Che vi piaccia o no siamo tutti "vittime" della sedimentazione immaginativa. Quindi John Carter può anche non piacervi, ma per cortesia non bollatelo di assenza di originalità, perché l'originalità non è tutto, anzi, molto spesso, è un'utopia.

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NdR


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