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Attenzione porcelloni/e, NON stiamo parlando di videogiochi hard, né di quegli amabili giochini in flash atti a mostrarci una serie di interessanti hentai o altre foto di genere. No. Ve lo dico con sincerità, tanto se state leggendo questo oramai le visite le ho fatte, e vi risparmio la fatica, e potete tornare a cercare i giochini pornazzosi. Se invece vi interessa sapere come il sesso è entrato nei videogiochi, come del resto è entrato progressivamente nel cinema al punto che oggi ogni film ha sempre almeno una scena di sesso, continuate a leggere (e magari dopo andate a cercare i giochini pornazzosi ).


Vi è stato un tempo in cui i seni di Lara Croft, una cosaccia puntuta e irregolare, erano il massimo che si potesse desiderare da un videogioco. Che idea geniale pero', ci pensate? Fai un videogioco d'azione e metti due enormi tette alla protagonista, semplice e geniale. Il mix esplosivo di azione e stimolazione testosteronica ha garantito ad un videogioco poi sostanzialmente banale una longevità inaudita. Erano gli anni 90, sapete? quel momento storico in cui il comunismo già non esisteva più e gli integralisti erano di là da venire, quando potevi fare una vignetta satirica su Gesù, Maometto e Buddha e nessuno ti rompeva le balle. Ah, dimenticavo, erano gli anni in cui nessuno metteva in discussione il diritto di aborto. In anni così, vi rendete conto che la sincerità non era un lusso ma una condizione di fatto, e quindi i programmatori, dei simpatici nerd dal capello biondo ed una folta selva di brufoli sul volto, non si nascondevano dietro un dito: “abbiamo fatto Tomb Raider perchè volevamo un pistolero con le cosce da fuori e le tette grosse”, “il vero aspetto innovativo di Dead or Alive (picchiaduro del 1996) è che i seni delle ragazze sobbalzano indipendentemente”, “il punto di forza di Tekken 3 (1997) è che puoi guardare le mutandine di Ling Xiaoyu”.... parafrasando le cose stavano esattamente così.

All’inizio il sesso entra quindi nei videogiochi di massa soltanto come accenno, le protagoniste erano attraenti e svestite, talvolta ammiccanti e si supponeva facessero sesso, niente di più. Un aggirare l’ostacolo fu trovato dai ragazzi della Westwood con Red Alert, in questo caso i filmati che conducevano il giocatore da partita a partita erano girati da attori in carne e ossa e quindi in quel lontano 1996 potevamo goderci una splendida Andrea Robinson in sottoveste nera che ancheggiava sul letto in compagnia di un unto e bisunto Stalin. Niente porno sia chiaro, ma forse il primo richiamo esplicito ad un sano intrattenimento sessuale fra due personaggi, in un gioco di massa.

Se prendiamo due esempi di oggi ci accorgiamo come le cose siano profondamente cambiate: il sesso, nei videogiochi di massa, non è solo presente, ma è, come nei film, una conditio sine qua non, ed anzi diviene un occasione per tentare di unire l’aspetto ludico all’eccitazione provocata. Pensiamo a Mass Effect 2 e God of War 3. Nel primo caso il protagonista di questo fantastico gioco di ruolo può provare, con non poca fatica, a portarsi a letto praticamente chiunque. Certo mi dirà qualche anzianotto dei videogiochi, anche in Baldur’s Gate 2 (chiedo scusa se l’ho nominato in vano), anno 2000, il protagonista poteva accoppiarsi con componenti del gruppo...ma la differenza sostanziale è che in Mass Effect 2 l’atto sessuale è presentato in maniera cinematografica, con la ragazza (o il ragazzo naturalmente) che si allunga in biancheria intima sul personaggio principale, qualche bacio, due sbirciatine, si oscura la scena, i due riappaiono abbracciati sul letto: sì, proprio come nei film. Tutto quello che la legalità permette è stato fatto. In God of War 3 poi il discorso è ancora più complesso, in quanto il protagonista deve ad un certo punto sostenere un atto sessuale con Afrodite, premendo i tasti giusti, al momento giusto. Ma la scena non è inquadrata su di lui, sarebbe stato troppo, in compenso sono inquadrate due ancelle a seno nudo le quali mimano un gioco erotico lesbo che va in crescendo se il giocatore sta premendo i tasti giusti. Intendiamoci, come idea è proprio bella, non posso mostrare il “campo da gioco” allora ti mostro qualcuno che lo sta guardando e in base alle sue reazioni ti faccio capire se ti stai comportando bene. Il gioco poi parla di un energumeno di una Grecia immaginaria in preda ad una guerra fra divinità, la scena di sesso con tanto di richiamo lesbo la trovo doverosa...e in realtà non sono neanche contrario alle scene di sesso nei videogiochi, come non lo sono nei film.

Film e videogiochi hanno inserito il sesso fra le loro corde per due ragioni: la prima è che a tutti, o quasi, piace vedere o sentir parlare di sesso e il film così vende di più; la seconda è che il sesso fa parte della vita di tutti, o quasi. Ecco allora però che bisogna ricordarsi questo: il sesso è un pezzo della vita di una persona, a meno che si faccia il pornoattore, e anche in quel caso è solo un pezzo più grande, ma niente di più. Inserire il sesso nei videogiochi per dare spessore ad un personaggio lo trovo giusto, al contrario però non vorrei si arrivasse a scenette da film porno di serie B, dove il personaggio entra in un locale e senza alcuna ragione plausibile finisce a letto con una bella ragazza incontrata cinque minuti prima. Ecco di questo ho paura: del sesso usato solo per la prima ragione, perché va inserito, quindi non per dare spessore ad un personaggio, ma anzi, per impoverirlo, per banalizarlo e renderlo marionetta a cui far compiere gesti automatici dal valore esorcizzante. In ogni caso, almeno per il momento, con la sempre decrescente qualità dei film, devo dire che al contrario i videogiochi stanno migliorando, per quel che concerne storie e cose simili. Certo si sta perdendo l’aspetto ludico, ma di questo vi parlo la prossima volta...


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